Romano Ranieri

i Dodici artisti in Deruta (9)
18 marzo 2022

Romano Ranieri

nasce a Torgiano il 22 dicembre 1935. Nei primi anni 50, ancora liceale, apprende i primi rudimenti della maiolica da Ugo Baiano, amico del padre. Ben presto le sue doti disegnative e compositive gli valgono l’attenzione e l’apprezzamento da parte dei maggiori esponenti del mondo artistico derutese.

Appena finito il liceo viene assunto presso la fabbrica Grazia, ingaggiato da Gaetano Ermellini, in seguito passa alle dipendenze di Lamberto Mancinelli.

Contemporaneamente perfeziona il suo talento artistico presso la scuola professionale serale dove ebbe come maestri Leo Ravazzi, Gino Felicini ed il derutese Cesare Teobaldo Pimpinelli (1909 – 1991), allievo di David Zipirovic.

Da Pimpinelli, Romano Ranieri, si sentiva maggiormente influenzato e debitore tanto da dedicargli un grande piatto con un Ignudo michelangiolesco nel 2007, donato poi al Museo Regionale della Ceramica di Deruta.

L’uso sapiente del colore con tinte miscelate o opache e un’ampia tavolozza cromatica, applicati a libere interpretazioni di opere del rinascimento italiano, furono costanti della produzione artistica di David Zipirovic e Teobaldo Pimpinelli; Romano Ranieri ha fatto propri questi insegnamenti applicandoli durante la sua lunga carriera.

Poche sono le incursioni nell’arte contemporanea, preferendo perfezionarsi ne “il senso del classico”, come definito da Giulio Busti il filo comune che collega le produzioni di ceramica umbra legate ad una solida tradizione di origine rinascimentale.

“Non è che io disprezzi l’arte contemporanea – affermava Romano – ma trovo che qualsiasi espressione che voglia dirsi artistica, non possa prescindere da principi di armonia e gradevolezza.

Profilo

Anche se soggettivo, il senso della bellezza esiste e fa piacere all’animo vedere un’opera che possa dirsi bella. Deruta aveva nel Rinascimento, una linea moderna, sobria, che valorizzò la figura come linea decorativa che ha creato una scuola validissima”.

La sua è stata una sfida costante, con i grandi del passato, sulla quale ha impostato tutto il suo lavoro, spostando sempre più avanti la meta da raggiungere, auspicando che il punto personale d’arrivo fosse il punto di partenza delle future generazioni.

L’aspirazione era quella di lasciare, attraverso le sue opere, una traccia di qualità ed essere per le future generazioni quel Passato a cui ispirarsi e superare.

Caratterizzato da grande umiltà e continua esigenza di perfezionamento, è considerato fra i primi a livello mondiale nella conoscenza ed applicazione delle più sofisticate tecniche della ceramica.

Alla ceramica egli ha affidato la riproduzione dei soggetti d’arte classica, sempre eseguiti a mano libera, senza l’ausilio della tecnica dello spolvero, mentre la pittura su tela era deputata alla pura invenzione, alla fantasia e all’immediatezza.

Le sue opere sono presenti in tutto il mondo: in prestigiose Gallerie, al Museo d’Arte Moderna di Basilea, nelle chiese, nelle strade e piazze di famose città.

Tra le altre, si segnalano cinquantadue pannelli in ceramica, di cm 150 per cm 100 l’uno, conservati a Chicago presso l’Istituto Scalabriniano in North Lake, raffiguranti i più significativi episodi del Nuovo Testamento.

Ha partecipato ad innumerevoli mostre Nazionali ed Internazionali, riportando prestigiosi premi e successo di critica.

Con altri soci ha fondato nel 2001 la Scuola d’Arte Ceramica “Romano Ranieri” di Deruta, di cui è stato grande e insostituibile Direttore Artistico.

Muore a Torgiano il 26 gennaio 2015.


 

Alcune sue creazioni:

 

Laudate

Laudate e benedicete mi’ Signore et rengratiate e serviateli cum grande humilitate, olio su tela, 80 x 60 cm


 

 

 

Melone, pere e cesto da Luis Egidio Melendez (45 x 33 cm)

Melone, pere e cesto da Luis Egidio Melendez, olio su tela, 45 x 33 cm

 

 


Natura morta con vasi, candelabro, album e conchiglie da Clara Peeters (cm 48 x 38)

Natura morta con vasi, candelabro, album e conchiglie da Clara Peeters (cm 48 x 38)

 

 


Particolare della Pietà di Michelangelo (diametro 75 cm)

Particolare della Pietà di Michelangelo (diametro 75 cm)


 

 

(nuova immagine)

Piatto istoriato (diametro 61 cm)