La sua poetica è la scrittura; la sua tela è il foglio di carta; il suo pennello la macchina da scrivere.

Sulla scia di esperienze di poesia visiva Domingo realizza dei disegni utilizzando i caratteri della macchina per scrivere, ma il suo lavoro è tuttavia distante da posizioni concettuali e piuttosto dalle sue opere sembra emergere sempre un mondo ludico quasi fiabesco composto da strani alberi, castelli sospesi e paesaggi surreali.

Nel suo lavoro l’artista trasferisce quelle stesse sensazioni che derivano dalla parola, che è formata dalle lettere e con le lettere Domingo non scrive albero, ma lo disegna.

Le sue opere si connotano come trasposizioni grafiche di mondi immaginari che potrebbero benissimo scaturire nella nostra fantasia a seguito di una lettura.

E come le letture si fanno grazie a tante lettere stampate sulla carta ma alle quali sida un significato letterale, nel caso di Domingo quelle immagini vengono già svelate dall’autore che in certo senso ci offre la possibilità di “vedere” la letteratura e i mondi nascosti dietro la magia delle lettere che si combinano in un puzzle di senso e non-senso.

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