La pittrice rivolge la sua attività artistica soprattutto alla realizzazione di nudi la cui prorompente sensualità viene stemperata dall’utilizzo di colori algidi e da volontarie abrasioni che, lungi dal distrarre e confondere, rendono incredibilmente più vivida e pressante la visione di un rappresentato erotico contemporaneamente da vivere e da rifuggire.
L’utilizzo di un inusuale supporto, la carta vetrata, ci catapulta quasi di default in un mondo capovolto in cui quello che l’immagine, a prima vista, tende a suggerire (ossia quello di una donna oggetto, disponibile e voluttuosa o di un uomo muscoloso e potente) si trasforma in una “realtà”, si di seduttiva ruvidezza, ma che, nel contempo, scava un profondo solco, quasi un confine, fra i sensi, separando quello che si vede da quello che si può toccare.