nasce a Deruta il 20 maggio 1924.
Il padre emigrò in Argentina pochi anni dopo la sua nascita, mentre la madre gestiva la rivendita di sali e tabacchi presso la piazza del paese.
Poco più che bambino, all’età di 14 anni, decise di dedicarsi alla pittura della ceramica e comincia a frequentare la scuola serale sotto la guida di Alpinolo Magnini; qui apprende la storia e le decorazioni tipiche della maiolica derutese ed ha studiato le opere presenti nel Museo Comunale delle Ceramiche, ospitato all’epoca nel palazzo comunale.
In seguito, inizia a frequentare le fabbriche che operavano a Deruta prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale.
Nei suoi racconti, ricorreva spesso il nome di Gabriele Bicchioni (Deruta 1908 - 1978), che egli considerava il suo maestro, e che gli aveva trasmesso la capacità di creare decorazioni da sfruttare a fini commerciali.
Gabriele Bicchioni, allievo di David Zipirovic (1885-1946), si era diplomato nel 1923 presso la Scuola comunale di disegno e nel corso della sua carriera si era cimentato nella riproduzione di soggetti rinascimentali e oltretutto nella realizzazione, presso la Società Anonima Maioliche Deruta, di molte forme e decorazioni in stile Novecento che ebbero ampia produzione e successo.
Nel secondo dopoguerra fonda insieme al cognato Mario Sambuco la manifattura “La Francescana”.
Nel 1959 decide di mettersi in proprio aprendo un piccolo laboratorio e appena 10 anni dopo riesce a far costruire il primo nucleo della sede delle “Ceramiche Sberna”, tuttora operativa.
Nel campo della pittura il suo interesse era rivolto principalmente alla riproduzione delle grottesche.
Tanti i disegni realizzati da lui a mano libera, testimonianza di grande esperienza nel campo decorativo, riproposti su ceramica con immediatezza e raffinatezza.
Figure mitologiche alate, draghi, delfini, sirene, mascheroni, cornucopie e festoni si avvicendano su bordi, cavetti, pance e piedi degli oggetti in maiolica, valorizzati da un fondo monocromo, blu nelle opere in mostra, che fa emergere gli elementi dalla superficie pittorica.
Ancora oggi sulle mura esterne del negozio Sberna, si possono ammirare dei pannelli interamente decorati da Francesco Sberna in questo prezioso stile.
Ha realizzato anche numerosi piatti con figure tratte da Perugino, Michelangelo, Guido Reni e altri, secondo la tradizione derutese.
Nel corso della sua vita, ha avuto l’onore di ricevere molti apprezzamenti per le sue capacità artistiche e decorative.
Con orgoglio affermava di essere riuscito a dare lavoro a tante persone e di avere insegnato il mestiere a tanti giovani.
Terrà il pennello in mano fino ad una settimana prima della morte, sopraggiunta il 18 febbraio 2011.
Alcune delle sue creazioni:
Piatto tondo con cavetto centrale decorato a grottesche su fondo blu, diametro 50 cm
Piatto ovale decorato a grottesche su fondo blu, 80x45 cm
Orcio con mascheroni laterali decorato a grottesche su fondo blu, h. 60 cm
Piatto a disco decorato a grottesche su fondo blu, diametro 45 cm
Albarello a due pance decorato a grottesche su fondo blu, h. 50 cm