I suoi esordi da Artista
(*)La canzone di protesta e il periodo romantico (1965-1969)
Nasce il 23 marzo 1945 a Riposto, allora Ionia, in provincia di Catania.
Dopo aver conseguito la maturità al Liceo Scientifico "Archimede" di Acireale, e a seguito della morte del padre (camionista e scaricatore di porto a New York), nel 1964 si trasferisce dapprima a Roma per poi stabilirsi a Milano. In merito al periodo lombardo l'artista ricorda: «Milano allora era una città di nebbia, e mi sono trovato benissimo. Mettevo a frutto la mia poca conoscenza della chitarra in un cabaret, il "Club 64", dove c'erano Paolo Poli, Enzo Jannacci, Lino Toffolo, Renato Pozzetto e Bruno Lauzi. Io aprivo lo spettacolo con due o tre canzoni siciliane: musica pseudobarocca, fintoetnica. Nel pubblico c'era Giorgio Gaber che mi disse: "Vienimi a trovare". Il giorno dopo andai. Diventammo amici».
Dopo aver interrotto gli studi universitari per seguire la sua passione musicale, pubblica due singoli per la rivista Nuova Enigmistica Tascabile (NET) verso la metà degli anni sessanta, che proponeva come allegati dischi di canzoni celebri interpretate da cantanti poco conosciuti. In queste due occasioni l'artista appare in copertina col nome di battesimo Francesco Battiato. Il primo singolo contiene un brano presentato al Festival di Sanremo 1965 da Beppe Cardile e Anita Harris, L'amore è partito. Il secondo riprende una canzone portata al successo da Alain Barrière: ...e più ti amo, tradotta in italiano da Gino Paoli. Il brano verrà riproposto, in una nuova versione, nell'album Fleurs 2 del 2008.
(*) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera: https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Battiato - (questi testi sono pubblicati da Wikipedia e, di conseguenza, adottati da questo sito, con licenza CC BY-SA (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it)
Musicista geniale tra i più influenti degli ultimi 50 anni in Italia
(*)Musicista geniale tra i più influenti degli ultimi 50 anni in Italia
grazie al suo eclettismo è riuscito a farsi apprezzare e conquistare più generazioni per il grande numero di stili che ha approfondito e combinato tra loro in modo eclettico e personale: dopo l'iniziale fase di musica leggera della seconda metà degli anni sessanta, è passato al rock progressivo e all'avanguardia colta nel decennio seguente, lavori considerati importanti anche all'estero.
Successivamente, dall'album L'era del cinghiale bianco del 1979, si è allontanato dalla musica sperimentale ed è passato ad un personalissimo pop d'autore che ha iniziato a farlo conoscere al grande pubblico e successivamente vendere milioni di copie (in particolare nel 1981 con La voce del padrone, suo apice di vendite), con testi criptici e citazionistici, musiche con influenze new wave e la presenza di incursioni classiche negli arrangiamenti.
Franco con la sua Band - nel 1972
Lungo la sua carriera, in cui ha ottenuto un vistoso successo di pubblico e critica, si è avvalso dell'aiuto di numerosi collaboratori fra cui il violinista Giusto Pio (nella fase di maggiore successo a partire da L'era del cinghiale bianco) e il filosofo Manlio Sgalambro (coautore e autore di molti testi dei suoi brani a partire da L'ombrello e la macchina da cucire del '95, collaborazione che non si interromperà mai, continuando fino al suo ultimo album). I suoi testi riflettono i suoi interessi, fra cui l'esoterismo, la teoretica filosofica, la mistica sufi (in particolare tramite l'influenza di G.I. Gurdjieff) e la meditazione orientale. Il musicista si è anche cimentato in altri campi come la pittura e il cinema[6]. È uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe ed un Premio Tenco.
(*) Da Wikipedia, l'enciclopedia libera: https://it.wikipedia.org/wiki/Franco_Battiato - (questi testi sono pubblicati da Wikipedia e, di conseguenza, adottati da questo sito, con licenza CC BY-SA (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/deed.it)